Opinioni su kybun e video delle interviste

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Opinioni su kybun

Queste scarpe hanno un grande potenziale, l’abbiamo già visto negli ultimi anni nella riabilitazione con fisioterapia, come ha poi spiegato Simon Storm. Anche sul piano della profilassi e del trattamento terapeutico con articolazioni già logorate apporta un contributo notevole. Trovo quindi che questa scarpasia una gran bella invenzione che ha un futuro assicurato. Lo ha già dimostrato e non ha bisogno di ulteriori conferme.

Andreas Bischof dalla Svizzera

Che cosa ha da dire lo specialista in ortopedia e chirurgia traumatologica sul concetto di kybun?

Dr. med. Sabine Bleuel, ortopedica, traumatologa, chirurgo delle mani e dei piedi

L’articolazione del piede mi dava meno fastidio, con la scarpa era più protetta e sono guarito più in fretta.

Stefan Burkhalter combattenti di svizzera

Per noi fisioterapisti le kyBoot in questo caso sono ottime, perché generano una permanente instabilità. Nel corso delle sedute terapeutiche ma soprattutto anche a casa durante il programma domestico sono ottime da utilizzare. Instabilità vuol dire che la muscolatura deve lavorare in modo permanente e quindi abbiamo un lavoro continuo della muscolatura stabilizzatrice del piede che produce una stabilità ancora migliore.

Romeo Botta, fisioterapista al CTPLAN

Ho pensato che fosse una buona cosa. Non riesco a immaginare che non aiuterà. Mi hanno detto di fare attenzione, che non siano dure dal basso. Effettivamente è logico, che così è meglio. È quasi ovvio che deve esserci un miglioramento con questa imbottitura sotto.

Christine Muchenberger dalla Svizzera

La cosa sorprendente nella mia paziente è stata che praticamente da una settima all’altra non ha avuto più dolore. È già sufficiente per ritenerla una reazione positiva dopo aver indossato le kyBoot. Non avverte più dolori, di conseguenza riusciva a muoversi meglio, diventava sempre più simmetrica nei movimenti. Ci siamo potuti nuovamente concentrare sul vero problema, ossia il lavoro sull’articolazione del ginocchio, la causa per la quale è venuta da me.

Romeo Botta, fisioterapista al CTPLAN

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